Federico III di Sassonia

1463 - 1525

Federico III di Sassonia
Nazione: Germania

ID: 2435

Federico III di Sassonia, detto il Saggio (Torgau, 17 gennaio 1463 – Lochau, 5 maggio 1525), è stato il principe elettore di Sassonia (della Casata di Wettin) dal 1486 alla sua morte. Federico era figlio di Ernesto, Elettore di Sassonia e sua moglie Elisabetta, figlia di Alberto III di Baviera.

Biografia

Albrecht Dürer, Ritratto di Federico il Saggio, 1496.
Albrecht Dürer, Ritratto di Federico il Saggio, 1496.

Nato a Torgau, succedette al padre come Principe-elettore nel 1486; nel 1502, fondò l’Università di Wittenberg dove insegnarono Martin Lutero e Filippo Melantone.

Federico fu uno dei principi che si impegnarono per proporre la causa della riforma a Massimiliano I, Imperatore del Sacro Romano Impero, e nel 1500 divenne presidente del neo-fondato consiglio di reggenza (Reichsregiment).

Federico era il candidato che il papa Leone X aveva prescelto per il trono del Sacro Romano Impero nel 1519 — il papa gli aveva inviato la Rosa d’Oro di virtù, il 3 settembre, 1518 —, ma egli certamente fu uno degli uomini che votò per l’elezione di Carlo V. Federico cercò di proporre le tesi di Lutero dopo la Dieta di Worms del 1521, e successivamente assicurò l’esenzione dall’Editto di Worms per la Sassonia.

Egli protesse infatti Martin Lutero dal papa, ospitandolo nel suo castello di Wartburg dopo le decisioni della Dieta di Worms di mettere le tesi luterane al bando dall’Impero.

Federico morì nel 1525 a Langau, presso Annaberg, senza aver preso moglie e venne sepolto nella Schlosskirche a Wittenberg con una tomba progettata da Peter Vischer il Giovane. Gli succedette il fratello Giovanni.

Le relazioni con Lutero

Federico sentì parlare probabilmente di Lutero per la prima volta nel 1512 quando Johann von Staupitz, il Vicario Generale degli Agostiniani, gli chiese aiuto per permettere all’allora anonimo monaco sassone di compiere i propri studi. Egli aveva incentrato i propri studi sulle sacre scritture e sulla Bibbia e divenne perciò insegnante nella facoltà di scrittura.

Lutero divenne ben presto uno degli insegnanti più celebrati, come si deduce dalla sua lettera indirizzata a Staupitz dell’8 aprile 1518. A seguito della bolla papale Exsurge Domine del 1520, Lutero venne additato di eresia per le proprie tesi e bruciò la bolla come pubblico affronto. Senza ricredersi, Federico appoggiò la sua causa per l’amore della giustizia, in quanto riteneva in cuor suo che Lutero fosse solo vittima di pregiudizi ed incomprensioni da parte della Santa Sede. Come fedele figlio della Chiesa Cattolica, però, Federico non parteggiò mai per le tesi di Martin Lutero e come uomo di legge non vi vedeva niente di errato. Egli seguì la medesima politica della Dieta di Worms.

Il fatto che fu proprio Federico a proteggere il monaco sassone dopo l’Editto di Worms, era dovuto essenzialmente al fatto che suo fratello, il Duca Giovanni, era un fervente luterano. Egli probabilmente diede perciò delle direttive in modo da proteggere il monaco e il fratello senza però compromettere la propria posizione con l’Imperatore e con il Papa. Nelle sue intenzioni vi era il progetto non di difendere le tesi, ma la persona fisica di Lutero.