De La Mettrie Julien Offray

1709 - 1751

De La Mettrie Julien Offray
Nazione: Francia

ID: 3396

Autografi

Julien Offray (o Offroy) de La Mettrie (Saint-Malo, 25 dicembre 1709 – Potsdam, 11 novembre 1751) è stato un medico e filosofo francese, il primo scrittore materialista dell’illuminismo. È stato acclamato come fondatore delle scienze cognitive.

Vita e opere

Dopo aver studiato teologia nella scuola giansenista per alcuni anni, ad un tratto decise di abbracciare la professione di medico. Nel 1733 si trasferì a Leida per studiare con Boerhaave e nel 1742 tornò a Parigi, dove ottenne il titolo di chirurgo delle guardie. Durante un attacco di febbre fece alcune considerazioni sulla sua fisiologia e fra l’altro registrò l’accelerazione della circolazione sanguigna. Questa ed altre osservazioni connesse ai suoi interessi filosofici lo portarono alla conclusione che i fenomeni fisiologici dovevano essere considerati cambiamenti organici nel cervello e nel sistema nervoso. A seguito di queste osservazioni compilò il suo primo lavoro Storia naturale dell’anima (1745) in cui sosteneva la materialità dell’anima come elemento corporeo allo stesso titolo di altri organi. Lo scalpore per questa pubblicazione fu così grande che La Mettrie fu costretto a rifugiarsi a Leida.

In seguito egli sviluppò dottrine ancora più estreme e con argomentazioni originali come L’uomo macchina (1747) e L’uomo pianta, trattati di carattere eminentemente materialistico. L’etica di questi scritti verrà poi sviluppata nell’Anti Seneca, La Voluttà e L’Arte di godere in cui il fine della vita è trovato nel piacere dei sensi e la virtù è ridotta all’amore di se stessi. In sintesi l’ateismo è il solo in grado di assicurare la felicità del mondo, che è preclusa dalle guerre scatenate dai teologi che propugnano l’idea di un’anima inesistente. Quando la morte arriva, la farsa è finita, perciò dobbiamo prendere il piacere quando e come lo troviamo. L’ateo La Mettrie è stato chiamato l’Aristippo del moderno materialismo.

La reazione contro di lui fu così violenta che nel 1748 fu costretto ad abbandonare i Paesi Bassi e a rifugiarsi a Berlino, dove Federico il Grande non solo gli permise di svolgere la professione di medico ma lo scelse come lettore di corte. Qui La Mettrie scrisse l’Anti Seneca(prefazione al volume delle opere di Seneca, pubblicato nel 1748 e successivamente divenuto uno scritto autonomo con il titolo Discorso sul piacere) che gli valse la disapprovazione di pensatori come Voltaire, Diderot, D’Holbach. Nel 1750 scrisse il Sistema di Epicuro in cui descrisse un meccanismo di mutazione delle specie per eliminazione degli individui non adatti, ripreso da Lucrezio, e ipotizzò che l’uomo abbia avuto origine dagli animali. La sua raccolta di Oeuvres philosophiques apparve postuma in molte edizioni pubblicata a Londra, Berlino e Amsterdam.

Morte

L’amore di La Mettrie per i piaceri dei sensi fu considerata la causa della sua morte precoce. Coloro i quali non condividevano la filosofia di La Mettrie usarono la sua morte per mostrare che la voluttà ateistica porta ad un decesso precoce.

L’ambasciatore francese Milord Tirconnel era molto grato a La Mettrie per come lo aveva guarito da una malattia. Fu così organizzato un banchetto per celebrare il ristabilimento ed onorare il guaritore. Si racconta che La Mettrie per mostrare la sua robusta costituzione e la sua ingordigia divorò una gran quantità di paté ai tartufi. Come risultato ebbe un attacco di febbre, cominciò a delirare e morì.

Federico il Grande ebbe a dire: “La Mettrie è morto nella casa del nobile Tirconnel, il plenipotenziario francese che da lui era stato guarito. Sembra che la malattia, conoscendo con chi aveva a che fare, sia stata così intelligente da attaccarlo per prima cosa alla testa, in modo tale da avere la sicurezza di ucciderlo. Una violenta febbre seguita da delirio lo colsero. Il malato fu così costretto a ricorrere alla scienza dei suoi colleghi, ma non trovò il soccorso che tante volte, per sé e per gli altri, le sue capacità avevano dato”. In una lettera alla sorella Guglielmina, il re di Prussia scrisse: “Era una persona allegra, un buon diavolo, un buon dottore ed un pessimo scrittore. Chi non ha letto i suoi libri può essere felice”. In seguito Federico II affermò che La Mettrie era morto per un’indigestione dopo aver mangiato un piatto a base di fagiano. La vera causa del decesso è però, secondo la medicina moderna, da imputarsi al salasso che egli stesso si prescrisse come terapia. A tale proposito risulta che il re di Prussia lo avvertì che i medici tedeschi avevano sconsigliato tale pratica, ma La Mettrie volle dimostrare che si sbagliavano.

Opere filosofiche

  • Histoire naturelle de l’âme (1745)
  • La Volupté (1745?)
  • L’Homme machine (1747)
  • L’Homme plante (1748)
  • Anti-Sénèque o Discours sur le Bonheur (1748)
  • Le Système d’Epicure (1750)
  • Discours préliminaire (1750)
  • L’Art de jouir (1751)