Du Plessisde de Richelieu Armand-Jean

1585 - 1642

Du Plessisde de Richelieu Armand-Jean
Nazione: Francia

ID: 1417

Armand-Jean du Plessis duca di Richelieu, noto soprattutto come cardinale Richelieu (Parigi, 9 settembre 1585 – Parigi, 4 dicembre 1642) è stato un cardinale, politico e vescovo cattolico francese.

Fu nominato primo ministro dal re Luigi XIII di Francia.

Tra i propositi di Richelieu alla guida dello Stato c’erano il rafforzamento del potere del re transalpino e la volontà di fare della Francia la più grande potenza d’Europa.
Per raggiungere il primo obiettivo, Richelieu si scontrò sia con i nobili sia con i protestanti, e cioè con i calvinisti francesi chiamati Ugonotti. I nobili infatti volevano aumentare il loro potere: contro di essi Richelieu usò, quando necessario, la forza. Per fare della Francia la più grande potenza d’Europa Richelieu, seguendo la sua raison d’Etat, decise di far intervenire l’esercito francese nella guerra dei trent’anni contro la Spagna e l’Austria, ottenendo numerosi successi.

Biografia

Re Luigi XIII e il cardinale Richelieu
Re Luigi XIII e il cardinale Richelieu

Nato nel 1585 a Parigi, era figlio di François du Plessis, signore di Richelieu, militare e cortigiano che prestò servizio come Grand prévôt de France,
e di Susanna de La Porte, figlia di un noto giurista. Quarto di cinque figli,era destinato ad una carriera militare, ma si trovò ad affrontare invece una carriera ecclesiastica, nel 1605, al posto del fratello Alfonso, che l’aveva rifiutata.

Il padre morì il 10 giugno 1590 di una “febbre perniciosa”, lasciandolo orfano a soli 5 anni, con gli altri fratelli e sorelle, anch’essi in tenera età, essendo tutti nati fra il 1578 e il 1585.
Cominciò a vent’anni i suoi studi in teologia per essere nominato già l’anno successivo vescovo di Luçon da parte del re Enrico IV ed ottenere la stessa investitura anche dal Papa Paolo V pochi mesi dopo, il 17 aprile 1607.

n presenza della sopracitata Maria fece il suo primo discorso importante, elogiando il governo, il 23 febbraio 1615. L’assassinio di Concino Concini (1617), il favorito di Maria de Medici, istigato dal re Luigi XIII e preparato dal suo favorito Charles de Luynes, portò ad un periodo di isolamento di Richelieu dalla vita politica, avendo egli seguito la regina madre confinata dal figlio a Blois ed essendo poi ritirato ad Avignone per dedicarsi agli studi di teologia.

Richiamato a Parigi con l’incarico di negoziare un accordo tra regina-madre e figlio, riuscì a riavvicinare Luigi XIII e la madre nel 1620, acquisendo fama di abilissimo negoziatore e ricevendo, in cambio dei servizi forniti, la nomina a cardinale; la nomina fu ratificata ufficialmente a Lione il 12 dicembre 1622, ma Armand non si recò mai a Roma per ritirare la berretta e il titolo.

Il 29 aprile 1624 rientrò a far parte ufficialmente del consiglio del re e quindi primo ministro, iniziando subito ad operare per il perseguimento dei suoi obiettivi politici.
La sua abilità gli consentì di mantenere un certo equilibrio fra i filo-spagnoli, guidati da Maria de’ Medici e il cui nucleo era detto Parti devot (il partito dei devoti), e gli anti-spagnoli come lo stesso re, guidati da Langlois de Fancan, operando così in modo da ridurre lo strapotere delle famiglie dell’alta nobiltà francese, sempre gelose della loro indipendenza dalla corona e del corrispondente potere.
Affrontò il problema della Valtellina, intimando al papa lo sgombero delle truppe dai relativi castelli, ma per non urtarsi troppo con i filo-spagnoli, finì con lasciare che la valle diventasse autonoma e le truppe spagnole alleate del papa continuassero a presidiarle. Per eliminare il problema dell’autonomia degli ugonotti che, resi forti dalla disponibilità delle piazzeforti concesse loro ancora dall’Editto di Nantes, costituivano una specie di stato nello Stato, seguì gli indirizzi del partito dei devoti e pose l’assedio alla piazzaforte più munita, quella di La Rochelle, associata ad un porto sull’Atlantico, che venne conquistata nel 1628 dopo un assedio durato 14 mesi, a cui egli prese part:per interrompere il flusso di aiuti che giungevano agli assediati via mare dall’Inghilterra, Richelieu fece costruire una grossa diga che sbarrava la baia naturale antistante, bloccando così l’accesso delle navi al porto e quindi distruggendo anche l’intensa attività commerciale che aveva fatto la fortuna degli abitanti di La Rochelle.

Richelieu trascina i suoi prigionieri sul Rodano, di Hippolyte Delaroche (1829), Wallace Collection, Londra
Richelieu trascina i suoi prigionieri sul Rodano, di Hippolyte Delaroche (1829), Wallace Collection, Londra

Nel marzo del 1629, d’accordo con il re Luigi XIII, intervenne militarmente in Italia per sostenere i diritti di Carlo di Nevers e Rethel sul Ducato di Mantova (Guerra di successione di Mantova e del Monferrato), andando così contro il volere di Maria de’ Medici. Nello stesso anno, tuttavia, affrontò la ribellione ugonotta in Linguadoca, sottomettendo i ribelli, ma facendo loro concedere dal re la grazia con la pace di Alais, che sanciva la supremazia della corona e toglieva definitivamente le ultime piazzeforti, e i relativi privilegi politici, agli ugonotti.

Costrinse quindi il duca di Savoia a lasciare l’alleanza con la Spagna e a schierarsi con i francesi. Nel 1631 concluse un’alleanza con il re di Svezia Gustavo Adolfo II in funzione antimperiale, costringendo l’imperatore a concedere Mantova e il Monferrato a Carlo I di Gonzaga-Nevers ed alcuni territori al duca di Savoia. Con il trattato di Cherasco (7 aprile 1631) al Duca di Savoia Vittorio Amedeo I furono assegnati i territori di Trino e di Alba. Quest’ultimo aspetto della politica del cardinale si rivelò contrario alla politica di Maria de’ Medici, poiché rovesciava l’alleanza spagnola fino ad allora consolidata e Maria cercò di opporsi in ogni modo, ricorrendo anche ad un complotto, che non riuscì, contro il Richelieu.