Di Poitiers Diana

1499 - 1566

Di Poitiers Diana
Nazione: Francia

ID: 1362

Diana di Poitiers (Saint-Vallier, 3 settembre 1499 – Anet, 26 aprile 1566) fu contessa di Saint-Vallier, duchessa d’Étampes, duchessa del Valentinois e amante ufficiale del re Enrico II di Francia.

Fu molto celebre per la sua bellezza e per il ruolo influente che ebbe nella politica del re.

https://youtu.be/SFGHc8Ibv9Y?list=PLWA_ClYz0wCaKlRVufyLAplj6UL43e8hT

Biografia

Diana fu la primogenita di Giovanni di Poitiers (morto nel 1539), appartenente ad un ramo cadetto della Casa di Poitiers, quella dei Saint-Vallier; egli fu visconte d’Estoile, signore di Saint-Vallier. La madre di Diana fu Giovanna di Batarnay. Il luogo di nascita non è conosciuto con certezza: secondo alcuni storici sarebbe avvenuta a Poitiers nella Vienne, secondo altri a Étoile nella Drôme. Il 16 aprile 1515, avendo da poco compiuto i quindici anni, sposò a Parigi, presso il palazzo di Borbone, Luigi di Brézé, conte di Maulevrier, figlio del siniscalco di Normandia, Giacomo di Brézé, al quale diede due figlie.

Luigi di Brézé morì il 23 luglio 1531 ad Anet e Diana prese i veli del lutto in maniera definitiva. Divenne, qualche anno dopo, la favorita del duca d’Orléans, figlio di Francesco I e successivamente re sotto il nome di Enrico II. Diana era intelligente, intrigante, di alta nobiltà, e cosciente del proprio prestigio e della propria influenza, pur essendo di vent’anni più vecchia del proprio amante. Condivise l’influenza dapprima con la duchessa d’Étampes, Anne de Pisseleu, favorita del re Francesco I: ognuna di loro aveva il proprio partito alla corte, e la loro rivalità sfociò diverse volte in scene scandalose.

La sua relazione con Enrico II iniziò alla fine degli anni 1530. Tenace nei propri odi, Diana riuscì a trarre il massimo profitto dalla propria posizione per influenzare Enrico II dal momento in cui questo salì al trono (1547). Diana fece esiliare la duchessa d’Étampes e divenne pressoché onnipotente: persino Caterina de’ Medici, moglie di Enrico II, dovette cedere all’ascendente della favorita sul re, che fu nominata duchessa del Valentinois (1548) e che si circondò di una corte brillante. Fece costruire da Philibert Delorme il Castello di Chenonceaux, una delle opere più belle dell’epoca. Fervente cattolica, spinse il suo amante a reprimere i protestanti.

Alla morte del Re (1559), Caterina de’ Medici divenne reggente del figlio Francesco II e obbligò Diana di Poitiers a restituire alla corona il castello di Chenonceau in cambio del castello di Chaumont. Diana morì a 67 anni avvelenata dall’oro liquido (od “oro potabile”), un infuso di oro disperso che ingeriva per mantenersi giovane, come pubblicato dal «British Medical Journal» nel dicembre del 2009, dopo i risultati delle analisi di un’equipe specialista nella ricerca paleopatologica sulle spoglie della bella Diana. Durante la Rivoluzione Francese la sua tomba ad Anet fu profanata e i suoi resti gettati in una fossa comune.

Le sue Lettere sono state pubblicate nel 1866 da Georges Guiffrey. La tradizione vuole che sul suo seno (celebrato dal pittore François Clouet), sia stata modellata la coppa per la corretta degustazione dello champagne: come questo vino era considerato il migliore, così il seno di Diana di Poitiers veniva ritenuto il più bello della sua epoca.

Discendenza

A Luigi di Brézé Diana diede:

Francesca di Brézé (gennaio 1518 – 1574), sepolta nell’abbazia di Saint-Yved de Braine, contessa di Maulévrier, baronessa di Mauny et di Sérignan. Sposata nella cappella del Louvre a Parigi a Roberto IV de la Marck, duca di Bouillon, conte di Braine e di Maulévrier, morto avvelenato nel 1558
Luisa di Brézé (1521 – gennaio 1577), andata sposa nel 1547 a Claudio di Guisa, duca di Aumale

Diana di Poitiers